In questi anni abbiamo visto che è abbastanza diffusa la convinzione che i sistemi di isolamento termico a cappotto non permettano alle case di “respirare”.
Si tratta di un’informazione distorta che spinge i clienti a mettersi alla ricerca di un cappotto traspirante con peculiarità non necessarie.
In Isolconfort produciamo oltre 2 milioni di metri quadri di cappotto all’anno e, per la nostra profonda esperienza nel settore, ci preme chiarire che gli edifici, sia con che senza il cappotto termico, vengono fatti “respirare” esclusivamente attraverso il ricambio d’aria, altra questione è la marginale  migrazione di vapore acqueo attraverso l’involucro edilizio.
I pannelli in EPS di Isolconfort sono traspiranti ma quando si parla di pareti che respirano si intende esaminare la capacità delle pareti di essere permeabili al vapore acqueo, non della capacità dei materiali che compongono la stratigrafia dell’involucro edilizio di far migrare il vapore di una doccia calda attraverso il muro.
Per dissipare ogni dubbio sulla possibilità che le pareti non respirino dopo l’installazione di un cappotto esterno, Cortexa, progetto associativo che riunisce le più importanti aziende del settore del cappotto tra cui Isolconfort, ci spiega come viene fatta respirare una casa:

“Per rispondere alla questione, i progettisti elaborano calcoli molto sofisticati per conoscere la quantità di vapore acqueo che attraversa le strutture di un edificio. Alla base di questi calcoli sta il fatto che durante la stagione invernale il vapore acqueo presente nell’aria all’interno degli ambienti migra verso l’esterno attraverso le superfici e i materiali porosi, ovvero i materiali che hanno al loro interno aria e altri fluidi. Grazie a metodi di calcolo e informazioni molto avanzate sulle caratteristiche dei materiali è possibile conoscere quanti grammi di vapore acqueo mediamente passano dall’involucro edilizio (pareti, pavimenti e coperture) e quanti se ne smaltiscono invece aprendo una finestra e facendo circolare l’aria.
Il confronto numerico tra queste due quantità (1:40) permette di escludere in maniera categorica che le strutture di un edificio possano contribuire alla “pulizia” e al “far respirare” l’abitazione.

La qualità dell’aria interna e quindi la quantità di umidità presente nell’ambiente è unicamente legata al corretto ricambio dell’aria interna con quella esterna. Questa è l’unica soluzione, sia per una casa isolata che per una casa priva di cappotto termico.

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In conclusione, un’abitazione può “respirare” solo tramite il ricambio d’aria che avviene tramite l’apertura dei serramenti o tramite gli impianti di ventilazione meccanica. Il Sistema a Cappotto, di diverse tipologie di materiale, non peggiora in alcun modo la “respirazione” dell’abitazione.”

Il polistirene espanso sinterizzato con cui sono realizzate le lastre per cappotto Isolconfort è uno dei materiali isolanti più traspiranti con un valore di resistenza alla diffusione del vapore (MU) di 20-30, tuttavia, per godere di ambienti freschi e sani, è importante arieggiare i locali attraverso l’apertura di porte o finestre o attraverso impianti VMC.